Il trionfale ritorno dei Thirty Seconds To Mars a Torino

Il 25 maggio i Thirty Seconds To Mars sono tornati a Torino, e noi c’eravamo. Due gli appuntamenti della band dei fratelli Leto, che il giorno prima con il loro Season World Tour hanno fatto tappa anche a Bologna. In occasione dei due concerti la band americana ha attirato più di 22.000 fan italiani accorsi da tutta Italia.

LA SETLIST DEI THIRTY SECONDS TO MARS

Jared Leto si sa, ci ha abituati negli anni a colpi di scena incredibili e trovate che rasentano lo spirituale, perché, diciamocelo: lui si sente un po’ un nuovo profeta al cospetto dei suoi fedelissimi, e noi lo assecondiamo. Ed infatti sulle note di Avalanche, i 30 Seconds To Mars fanno il loro ingresso non dal palco ma direttamente dagli spalti, attraversando tutto il parterre salutando i fan.

Arrivati sul palco, le note di Up In The Air danno inizio allo show con una cascata di coriandoli.

La scaletta è un’alternanza ed un giusto mix tra brani nuovi tratti dall’ultimo album come Rescue Me e Seasons e brani che hanno reso felice la vecchia guardia come Attack!, A Beautiful Lie e Hurricane.

E’ proprio su This Is War che il palazzetto esplode. Uno dei loro brani più iconici, un vero e proprio inno per il loro pubblico.

Non manca un momento acustico, che in realtà ha più il sapore di quattro chiacchiere e accenni improvvisati di brani su richiesta. Jared si lancia orgoglioso nel suo italiano, ammettendo che suonerebbe in Italia continuamente.

Anche questa volta, come da abitudine, l’opportunità di salire sul palco per i fan non è mancata: prima su Rescue Me e poi con il gran finale in chiusura, dove la folla sul palco faceva invidia al parterre pit.

Chiusura in grande stile: Stuck, ultimo singolo della band, seguita da The Kill e Closer To The Edge che fanno impazzire tutto il palazzetto.

UNO SHOW REALE E COINVOLGENTE

Dobbiamo dirlo: dopo l’ultima volta nel 2014 a Torino, dove Shannon non si era neanche presentato (causa arresto), il malumore era tanto. Ma ieri è arrivato il riscatto. Uno show potente, coinvolgente ed emozionante.

Thirty Seconds To Mars sono sempre stati additati come band finta, nata solo per scopo commerciale per promuovere la figura di Jared Leto, nel caso ce ne fosse ancora bisogno. Questo in parte può essere vero: i loro costosissimi pacchetti vip e le vacanza-experience promosse dalla band sono note. Ma quando sono sul palco non c’è niente di finto.

Shannon alla batteria, Jared che pur accusando un abbassamento di voce questa volta ce la mette tutta e ci regala anche il growl finale di The Kill. L’ingresso di Stevie Aiello nel tour come chitarrista e tastierista è la perla che mancava a questa band.

Thirty Seconds To Mars sanno sempre creare uno spettacolo e rendere i propri fan i protagonisti. La sinergia, il legame che hanno saputo creare con il loro pubblico è qualcosa di palpabile ed invidiabile.

Leto durante lo show fa avvicinare il pubblico delle tribune invitandoli ad avanzare e riempire i pochi posti laterali rimasti vuoti. Coinvolge anche i fotografi del pit facendoli salire sul palco, cosa che non succede mai. Chiede anche un feedback al pubblico sulla scaletta: “Vi è piaciuta? Abbiamo suonato tanti pezzi vecchi come piace a voi” scoprendo il suo lato umano ed attento, che a volte si perde di vista dietro al suo personaggio che sembra essere ultraterreno.

Insomma uno show che consigliamo di vedere. Per i fan, che siano di vecchia data o appena arrivati, perché vi sentirete parte di qualcosa. E per i curiosi, perché vedrete uno spettacolo pazzesco con una qualità musicale tutta rinnovata.

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