Cream – Il primo Power Trio che ha rivoluzionato il Rock

I Cream: Come nasce una band?

Se pensiamo alle grandi band, spesso le paragoniamo a grandi famiglie che condividono la propria parte più intima e creativa. I brani sono il frutto di quella complicità tra i musicisti che la compongono. Credete sia sempre così? Vi sbagliate di grosso. Magari ci sono delle band affiatate ma in questo articolo voglio portarvi un esempio di gruppo storico che ha venduto oltre 15 milioni di copie in tutto il mondo con 3 album in tre anni, un gruppo di musicisti impeccabili ma caratterizzati da un rapporto disastroso.

I Cream

Nel pantheon del rock ‘n’ roll, pochi nomi risplendono come quello dei Cream.  Erano gli anni ’60, nasce il primo Power Trio, composto da Eric Clapton, Jack Bruce e Ginger Baker, che ha ridefinito i confini della musica rock durante una carriera breve ma davvero intensa.

Chitarra, basso e batteria. Eric Clapton, già noto per la sua abilità alla chitarra, ha trovato in Jack Bruce un compagno altrettanto virtuoso al basso e voce, mentre Ginger Baker ha completato il trio con un’energia inimitabile alla batteria. Clapton era il virtuoso di Yardbirds e John Mayall and the Bluesbreakers, Bruce e Baker suonavano nella Graham Bond Organisation. Clapton aveva lasciato gli Yardbirds perché li considerava troppo pop e voleva inseguire il suo amore per il blues. Per quanto riguarda Baker si dice odiasse il rock’n’roll, preferiva il jazz.

“Avevo visto Buddy Guy in concerto e fu incredibile, aveva un controllo totale, e ho pensato: “Ecco, è così che dovrebbe essere”. È così che mi è venuta l’idea del gruppo. Pensavo che un trio fosse capace di fare qualsiasi cosa”.

Clapton

L’avventura dei Cream inizia nel 1966, quando il trio si forma a Londra. Il loro primo album, “Fresh Cream“, pubblicato nello stesso anno, ha segnato l’inizio di una rivoluzione musicale. L’album include “I Feel Free” e “Spoonful“, che mescolavano il blues tradizionale con sonorità più moderne e psichedeliche, anticipando la direzione che la band avrebbe preso nei successivi lavori.

Poi tocca a Disreli Gears, il mio album preferito. L’album  rappresenta pienamente lo stile dei tre, hard rock, hard blues, blues-rock, psichedelia ed proto-metal. Siamo ancora nel 1967, anno in cui è successo di tutto nella scena musicale. L’ album ha un messaggio fondamentale per il rock stesso:

“Il blues non è morto. Ricordate che il rock ha origini e basi armoniche blues. Poi possiamo aggiungerci ciò che ci pare”

Perché Disreli Gears

Ginger Baker racconta che durante un tragitto nell’Austin Westminster con alla guida il solito roadie Mick Turner, Eric esprime il desiderio di voler acquistare una bici da corsa con ingranaggio con deragliatore, a quel punto interviene Mick esclamando “Oh sì! Ingranaggi Disraeli – ossia Disraeli Gears ndr –  riferendosi al deragliatore. Erano talmente su di giri che decisero di usare quel nome per il disco.

“Disraeli Gears” del 1967, è considerato uno dei capolavori assoluti del rock psichedelico. Con brani iconici come “Sunshine of Your Love” e “Strange Brew“, l’album ha catturato l’immaginazione di un’intera generazione con le sue melodie avvolgenti e nuove sonorità.

La copertina

La copertina del disco è stata realizzata da Martin Sharp, un artista che viveva nello stesso palazzo di Clapton che tentò di rappresentare visivamente quello che i Cream gli trasmettevano, il suono psichedelico e fluorescente, un’esplosione di colori che lasciano spazio a lunghi trip allucinogeni. Il suono della chitarra è acido e pulito , la batteria è maledettamente precisa: “Strange Brew” è un pezzo che ha sempre fatto storcere il naso ai puristi.

 

Ascolta l’album

Tra musica e contrasti

I Cream erano sempre in contrasto e gran parte del loro rapporto tormentato era dovuto al fatto che i tre musicisti virtuosi erano erano profondamente egocentrici, lo dimostravano particolarmente durante i concerti.

Ma è stato sempre così?

Clapton racconta: “Ai tempi di ‘Disraeli Gears’ cominciammo a prendere parecchio LSD. Quello però fu il momento di massimo splendore: eravamo molto vicini uno all’altro, ci volevamo un gran bene e passavamo tutto il nostro tempo insieme. [ ] Avevamo addirittura inventato un linguaggio in codice tutto nostro, che nessuno riusciva a capire. Questo momento di grazia durò abbastanza a lungo, quasi sei mesi. Credo che le cose peggiorarono quando diventammo veramente famosi.”

Nel 1968, i Cream pubblicano il loro terzo e ultimo album in studio, “Wheels of Fire“. Questo doppio LP include sia registrazioni in studio che live, l’album è una vetrina per le abilità straordinarie della band. “White Room” e “Crossroads” hanno ulteriormente reso i Cream una delle band più importanti dell’epoca.

I frequenti litigi tra Jack Bruce e Ginger Baker e l’intolleranza di Clapton, oramai stanco, avevano portato i 3 alla decisione di separarsi. Prima però, anche per rispettare degli obblighi contrattuali, effettuarono un ultimo tour, che si chiuse alla Royal Albert Hall il 26 novembre 1968, e incisero un ultimo disco per il quale ciascuno dei 3 scrisse una nuova canzone.

BADGE

Clapton coinvolse George Harrison con il quale lavorava nelle pause della registrazione di While My Guitar Gently Weeps per il nuovo album dei Beatles. Mentre George scrive il testo, attingendo da frasi senza senso pronunciate da un Ringo Starr un po’ brillo, quando arriva alla parte centrale del brano sullo spartito scrive BRIDGE. Clapton legge  BADGE e pensa che quello sia il titolo definitivo scelto da Harrison per il pezzo.

I Cream si sciolsero nel 1968

Nel 1993 la band venne inserita nella Rock and Roll Hall of Fame, si riunisce nel 2005 per reperire fondi e finanziare le cure necessarie a Bruce dopo il trapianto del fegato e a Baker per la grave forma di artrite che lo affliggeva. Suonarono quattro date alla Royal Albert Hall di Londra e tre date al Madison Square Garden di New York.

Nonostante lo scopo dei concerti il loro rapporto continuava ad essere disastroso, Baker rimproverò a Bruce di tenere il volume volutamente troppo alto per coprire il suono della batteria. I successivi spettacoli previsti in California vennero camcellati. L’obiettivo prefissato fu comunque raggiunto grazie alle vendite dei cd e dei dvd dei live tenuti alla Royal Albert Hall.

Il lascito dei Cream vive ancora oggi. Le loro canzoni sono diventate pietre miliari del rock classico, influenzando generazioni di musicisti e continuando a ispirare nuove forme di espressione musicale.

 

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