Marilyn: “Siamo nati ispirati alla figura di Marilyn Monroe”

I Marilyn, band toscana che debutta nel mercato discografico con il singolo L’amore o la guerra?, dopo la passata parentesi sotto il nome Cubirossi, che li ha portati a vincere l’Emergenza Festival rappresentando l’Italia al Taubertal Festival in Germania, ad aprire i concerti di Morgan, Finley, Bambole di Pezza, Sonohra, Dari ed Elisa che li richiede al suo Green Village, fino a un mini club nei tour nel 2023 che li vede suonare in alcuni locali di spicco della penisola dal Viper di Firenze al The Cage di Livorno, da El Barrio di Torino al Largo Venue di Roma, fino ad arrivare a condividere un concerto con Il Cile il mese scorso. Un progetto che tiene conto del bagaglio di collaborazioni del passato e che prende vita dalla spinta a uscire dagli schemi, senza snaturarsi e assecondare le mode del momento.

MARILYN – L’AMORE O LA GUERRA?

Ciao ragazzi, cosa vi ha spinto a cambiare nome d’arte e come mai avete scelto I Marilyn?
Ciao ragazzi! Dopo l’incontro con Stefano Francesconi abbiamo capito che nell’era d’oggi c’è un’ apparente facilità nel fare musica, tutti possono farla, anche in una cameretta, ma in realtà in pochi hanno veramente qualcosa da dire. Stefano ci  ha guidati facendoci smettere di seguire i canoni della musica contemporanea e svestendoci completamente di ogni pregiudizio. Siamo ripartiti da zero, senza un’idea precisa in testa, ma con la voglia di essere semplicemente noi stessi. Così sono nati I Marilyn, ispirati alla figura di Marilyn Monroe, una personalità importante, ma completamente lontana dai canoni estetici ed emblema di una bellezza non conformista.
Ci ha colpito molto la vostra estetica, quanto la ritenete importante nel vostro progetto?

Quella che per tanti è estetica, per noi è essenza. Siamo solo quelli che siamo.

Di cosa parla e come nasce L’amore o la guerra?
L’Amore o la Guerra?, il Bene o il Male?, sono domande che ci poniamo tutti, siamo bloccati in uno status di dualismo interiore che ci porta a vedere le cose o tutte bianche o tutte nere. In questo brano vogliamo solo condividere con l’ascoltatore la consapevolezza della non esistenza di questo dualismo, perché in realtà l’amore o la guerra sono solo due facce della stessa medaglia. Il dualismo non esiste, esiste solo l’unicità che comprende il tutto.
Quali sono i vostri punti di riferimento artistici?
Tutti e nessuno. Non ci poniamo limiti dal punto di vista musicale, ma sicuramente seguiamo molto la scia del West Coast americano.
Progetti futuri?
Attualmente abbiamo questo primo singolo fuori e un video che uscirà a breve. Per quanto riguarda il futuro, sicuramente ci sarà qualche appuntamento Live e per il resto lavoreremo in studio ad altri brani assieme al nostro Manager e Produttore Artistico Stefano Francesconi.
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