Zeronauta: “Queste canzoni sono un percorso emotivo”

Fuori su tutte le piattaforme digitali da venerdì 7 giugno il nuovo EP degli Zeronauta dal titolo “piùomenozero”. Canzoni insonni e addormentate, canzoni arrabbiate o solo un po’ scazzate, più allucinate che allucinogene. Musica per chi deve riempire il proprio vuoto, ma anche per chi ha semplicemente voglia di nuotarci dentro. In questo disco la band fiorentina passa da suoni aggressivi a ballate più dolci, mantenendo sempre uno sguardo disincantato sulla loro realtà. Con un linguaggio che oscilla fra la rabbia e l’ironia, i testi ci accompagnano in serate apparentemente apatiche, trascorse fra attimi di caos e insistenti nostalgie.

zeronauta

Zeronauta

Qual è il significato del titolo “piùomenozero” e perché è scritto tutto attaccato?

Ci ha sempre affascinato il concetto di zero, sia dal punto di vista filosofico che da quello matematico. “Piùomenozero” è il risultato che a volte si ottiene se si sommano tutte le emozioni, i pensieri, il caos e il silenzio. Ci piace pensare alla nostra musica come un mezzo che può esplorare e descrivere non solo le sensazioni e le emozioni più intense, ma anche il vuoto e il silenzio. Abbiamo preferito scriverlo tutto attaccato perché fosse letto come un numero, un valore matematico.

Come è stata concepita invece l’immagine di copertina?

L’immagine deriva da quello che è sempre stato il nostro logo, il casco da palombaro.
Ci piaceva l’idea di immergere una foto di questo soggetto nell’acqua, per accentuare ancora di più l’ambivalenza del palombaro, il quale nonostante sia immerso nell’acqua è protetto e isolato dal suo scafandro, è totalmente circondato da un mondo che non può realmente toccare, ma solo vedere attraverso il suo casco.

Qual è il fil rouge che unisce le tracce presenti in questo disco?

Per noi la musica è sempre il punto di partenza e in questo disco abbiamo cercato di combinare l’energia e la passione per il rock che da sempre ci caratterizza con la delicatezza di canzoni più morbide e meno rumorose. Queste canzoni sono un percorso emotivo che passa per il caos, l’entusiasmo, l’introspezione e la malinconia fino ad arrivare al suo risultato: “piùomenozero”

Quali sono tre dischi che sono stati fondamentali per la vostra formazione musicale e perchè?

THE STROKES – IS THIS IT?
Ci siamo approcciati alla musica degli Strokes in età adolescenziale, ma la loro scoperta ha lasciato una traccia indelebile in noi. La semplicità e l’entusiasmo della loro musica ci ha spinti a creare un nostro progetto con canzoni originali, è come se ci avessero fatto capire che era possibile usare la musica per esprimere le proprie emozioni ed idee.

RADIOHEAD – OK COMPUTER
Consideriamo questo disco come un capolavoro, uno degli ultimi dischi ad aver dato qualcosa di nuovo al rock. La complessità delle melodie e delle strutture ci hanno dato un punto di vista diverso rispetto al rock più classico, i testi di Thom Yorke hanno uno sguardo veramente originale e affascinante sul mondo moderno e sui suoi aspetti più critici e controversi.

VERDENA – REQUIEM
È stato il primo disco dei Verdena che abbiamo ascoltato a fondo. La loro musica carica di energia e oscurità ci ha conquistato fin da subito. L’uso molto originale che fanno della lingua italiana è stata per noi una fonte di ispirazione, ci hanno mostrato un approccio al testo che ci ha aperto nuovi orizzonti.

Ultima domanda: se foste un drink, quale sareste e perchè?
Beh speriamo di essere forti come un Negroni ma anche dissetanti come un Gin Tonic!

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