“La Voce del Servo”, in anteprima il nuovo album di Igor Nogarotto

Le ragazze di Brainstorming hanno avuto il piacere e l’onore di ascoltare in anteprima “La voce del servo”, il nuovo album di Igor Nogarotto. Il disco uscirà il 21 settembre, ma è stato anticipato dal singolo “Nel limite dell’impossibile”.

Igor Nogarotto - La voce del servo

Igor Nogarotto – La voce del servo

Con il suo nuovo album “La Voce del Servo”, Igor Nogarotto offre un progetto musicale audace e fuori dagli schemi, un chiaro omaggio allo storico EP di Franco Battiato “La voce del padrone”, uscito esattamente 43 anni fa. Tuttavia, questo album non è un semplice tributo, ma piuttosto una reinterpretazione personale e contemporanea, capace di esprimere una visione artistica unica che rifiuta di piegarsi ai cliché o alle mode del momento.

“Nel limite dell’impossibile”, il primo singolo che anticipa l’uscita dell’album, rivela subito l’essenza di questo progetto: un percorso sonoro e motivazionale che sfida i limiti personali e artistici. La traccia trasmette una sensazione di urgenza e di lotta interna, con chiari richiami all’approccio concettuale di Battiato, ma con una sensibilità moderna che la rende estremamente attuale.

Il concept album si articola in 15 tracce, ognuna delle quali rappresenta una tappa di un viaggio concettuale. “Paradiso extraterrestre (Eden 2.0)” apre l’album con una riflessione sulla condizione umana e l’equilibrio naturale, offrendo una critica pungente alla società contemporanea. Seguono brani come “Arca2000 (Profezia)“, che riprende i temi apocalittici e visionari di Battiato, e “Sono depresso (De-Pressione)”, un brano che affronta il male del secolo con una profondità emotiva che tocca corde universali.

Ogni traccia ha una propria identità forte e ben definita, dal rap di protesta gentile di “#RAPPERUNANOTTE (Rivoluzione)” all’omaggio letterario di “Lavorare stanca (Vacanza)”, ispirato a Cesare Pavese. E poi c’è “Pater Noster qui ES (Preghiera)”, una canzone in latino che sfida le convenzioni e che rappresenta un atto di anarchia creativa in un panorama musicale dominato da superficialità e conformismo.

Il viaggio si conclude con “La luce oltre la siepe (Speranza)”, un messaggio di speranza e di superamento delle difficoltà, che offre una visione positiva per il futuro, un invito a guardare oltre l’oscurità e a trovare la luce.

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