Miden: “il mio “Miden Show” è una critica sociale”

“Miden Show” è il nuovo singolo con video ufficiale del giovane rapper MIDEN. Una rivoluzione, come da lui stesso definito, che vuole criticare la società, ma con uno sguardo positivo verso il futuro e ciò. Abbiamo fatto alcune domande all’artista per capirlo meglio.

MIDEN – Miden Show

Qual è il significato di Miden Show, il tuo nuovo singolo?

“Miden Show” è una critica sociale che cerca di trasformare in positivo ciò che di negativo ho dentro, come fossi un supereroe. È un vero e proprio show che tratta in maniera diretta e in chiave comica le tematiche sociali che aborro. È come se vi avessi fatto entrare in uno spettacolo dove i protagonisti sono le persone comuni. Il titolo è un parallelismo con “The Truman Show”.

Il film, incentrato sulla bugia, sulla menzogna mascherata da verità, dove il protagonista crede che ciò che lo circonda sia reale, per poi scoprire che è tutto una finzione e lui ne è sia il tramite sia l’elemento centrale. “Miden show” è cosi, ti mostra la verità attraverso la finzione, senza paura. È il racconto “lucido” di uno spettacolo dove la finzione diventa “realtà”, e prende pieno possesso della situazione. “Anche se non c’è niente di vero noi siamo veri”.

Nel testo canti di essere nato al buio. Cosa intendi dire?

Chi non lo è nato in Italia? Sopratutto se arrivi da un quartiere umile e da una famiglia modesta. Cresciuti in un paese dove le nostre figure politiche hanno commesso più reati di molti ragazzi che si trovano in carcere. Mi informo molto su quello che succede nel mio Paese. Poco tempo fa ho visto un report su Agorà che mostrava le condizioni critiche che noi ragazzi dobbiamo affrontare quotidianamente.

Stiamo diventando carne da macello. Credo che questo sia orribile e che faccia capire in che direzione andiamo. Quando dico che siamo “nati al buio”, mi creda è vero, ma farò di tutto, attraverso la musica, per riaccendere la luce.

Dal brano si evince una critica al mondo delle major. Da dove nasce questo pensiero?

Non critico assolutamente il mondo della major, anzi avere una major che ti affianca significa avere la possibilità di trasformare un sogno in realtà. Non voglio passare per il “criticone” di turno che contesta tutto ciò che succede nell’ INDUSTRIA musicale.

Critico l’ossessione del “TUTTO E SUBITO”, di artisti che cercano di far parlare più il loro personaggio che la loro musica. Non sopporto che l’immagine sia più importante del contenuto. A volte ho l’impressione che tutto quello che gira attorno alla musica (gossip, fatti di cronica ecc) sia più importante della musica stessa, e questo per me è sbagliato.

Come hai lavorato al sound con Bnf?

Non abbiamo un vero e proprio “modus operandi”, ci lasciamo trascinare da quello che sentiamo e vogliamo comunicare in quell’esatto periodo. A volte partiamo da sample, altre da campioni, altre ancora da topline vocali o type beat. La cosa che ci lega è che entrambi siamo arrabbiati, dentro, e tramutiamo questa rabbia in musica, ma non siamo mai soddisfatti del prodotto finale, e continuiamo a cercare nuove emozioni. Il suono che vogliamo seguire è un suono fresco, nuovo, ma allo stesso tempo anche molto emotional e arrabbiato. Mixiamo molto l’elettronica al genere urban rap, ma ciò non toglie, che allo stesso, tempo utilizziamo violini o piani classici. Il “nostro suono”, piano piano, sta uscendo sempre di più, e sono felice che vi stia piacendo.

I tre dischi fondamentali nella tua formazione artistica?

Il primo, senza ombra di dubbio, THE EMINEM SHOW, penso l’album rap più bello mai stato fatto, All’interno c’è tutto, rabbia, comicità e cuore. Traccia che spaziano da WITHOUT ME (hit del disco) a Halie’s song (traccia sentimentale dedicata alla figlia). Secondo metto XDVR di sfera, album che mi ha fatto avvicinare alla trap all’epoca. Un album crudo che mette in risalto la rabbia ma comunicata con uno stile che ai tempi mi ha fatto dire wow. Terzo disco metto THE DAY AFTER di Methodman. Disco che mi fatto capire come suonava New York all’epoca. Se mi avessero chiesto come suonava l’America newyorkese avrei risposto questo disco. Traccia preferita del disco GOT TO HAVE IT, penso che quel sample di voce sia uno dei più belli mai campionati.

Dove sarà Miden da qui a un anno?

Non mi pongo limiti, voglio lavorare, lavorare e lavorare per ricevere tutto quello che si possa ricevere. Voglio solo continuare a fare MUSICA e arrivare dove devo arrivare senza darmi un limite. Qualcuno diceva “SKY IS THE LIMIT”, aveva assolutamente ragione.

Leggi anche –> Album musicale artista emergente: quale strategia di comunicazione scelgo

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