Woodstock 55 anni dopo: tre giorni di pace e musica

Il 15 agosto 1969 si aprivano i cancelli di Woodstock, il festival musicale che ha fatto la storia del rock. Il più grande evento musicale di tutti i tempi nato dall’intuizione di quattro giovani poco più che ventenni: John Roberts, Joel Rosenman, Artie Kornfeld e Mike Lang. I quattro ragazzi volevano mettere su un evento mai organizzato prima: una maratona ininterrotta di musica rock.

Woodstock è considerato anche il grande apice della cultura hippie e porta con sé tantissime storie curiose, andiamo a scoprirne qualcuna!

Woodstock 55 anni dopo

Il festival si è tenuto nella cittadina di Bethel, precisamente nel campo del contadino Max Yasgur.Un giorno di luglio Mike Lang si presentò alla sua porta alla ricerca di un terreno dove tenere il suo festival, visto che quello previsto non era più disponibile. Max Yasgur accettò di affittare il suo per 75 mila dollari. Erano previsti circa 25mila persone poiché la maggior parte degli artisti presenti all’epoca non erano ancora famosi, ma invece si presentarono circa 500mila persone. Un numero spropositato per l’organizzazione che suscitò non pochi disagi, ma non importava a nessuno.

Le persone erano lì per divertirsi, lasciarsi andare e cantare a gran voce in cerca di pace. Woodstock era un caos, ma quello che rimane nell’immaginario è la forza che la musica ha portato con sé. La forza di unire così tante persone, la forza di gridare tutti insieme “no” alla guerra senza l’uso di violenza.

Per via del gran numero di persone il traffico era intasato. Nessuno si aspettava un’affluenza simile e i musicisti venivano portati dall’hotel al palco con elicotteri militari: di fatto l’esercito aiutò un festival che si radunava per manifestare contro la guerra.

 Il primo a esibirsi, Richie Havens, salì sul palco alle 17,07 del 15 agosto. Fu costretto a farlo perché c’era solo lui. Andò avanti improvvisando, per dare tempo agli altri di raggiungere il festival.

Momenti epici

Insieme agli imprevisti ci sono momenti che sono rimasti nella storia, come la storia di John B. Sebastian. Quando la pioggia rese impossibile sistemare la strumentazione elettronica prevista per Santana, gli organizzatori alla ricerca di un performer acustico si precipitarono da lui, chiedendoli di riempire quell’ora vuota. Sebastian salì sul palco per sua stessa ammissione fatto di acidi, e cantò cinque canzoni. L’artista era lì in veste di fan, ma non si tirò in dietro. Si fece prestare una chitarra da Tom Hardi e salì sul palco facendo una perfomance memorabile.

E’ interessante anche la storia di Nick e Bobbi Ercoline. La coppia è stata immortalata in un tenero abbraccio dal fotografo Burk Uzzle e 55 anni dopo i due stanno ancora insieme! “Mi svegliai mi alzai in piedi, abbracciai Bobbi” ricorda oggi Nick. “Ma non ricordo che quella foto sia stata scattata onestamente. È un po’ come gli uccelli che si svegliano al mattino. In quell’immagine, ci stiamo solo svegliando, cercando una bella tazza di caffè caldo, che non c’era”. La loro foto è diventata la copertina dell’album di Woodstock!

E per concludere i momenti epici, citiamo il più famoso di tutti: l’esibizione di Jimi Hendrix in chiusura del festival. Si sarebbe dovuto esibire l’ultima sera, ma per via di numerosi imprevisti e slittamenti salì sul palco all’alba del 18 agosto regalando al mondo uno show indimenticabile. La chiusura perfetta del festival che ha fatto la storia del rock!

LINE UP

15 agosto 1969

Richie Havens, Swami Satchidananda, Sweetwater, Country Joe McDonald, John Sebastian, The Incredible String Band, Bert Sommer, Tim Hardin, Ravi Shankar, Melanie Safka, Arlo Guthrie e Joan Baez.

16 agosto 1969

Quill, Keef Hartley Band, Santana, Canned Heat, Mountain, Janis Joplin & The Kozmic Blues Band, Sly & the Family Stone, Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival, The Who, Jefferson Airplane.

17 agosto 1969

The Grease Band, Joe Cocker, Country Joe and the Fish, Ten Years After, The Band, Blood, Sweat & Tears, Johnny Winter, Crosby, Stills, Nash & Young, Paul Butterfield Blues Band, Sha-Na-Na e Jimi Hendrix.

 

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