chiré: “centolame fa riferimento al dolore che si prova dentro”

Fuori dal 6 settembre, “centolame” segna l’autunno di chiré, immergendoci in un clima malinconico e di mancanze, imbevuto di atmosfere pop. “centolame” parla di riscatto, di quanto sia difficile rimanere soli ma anche e soprattutto di quanto sia difficile scegliere di rimanerci per non stare con persone che ci fanno sentire nel posto sbagliato. Questo singolo rappresenta quel senso di distacco che è importante avere e ricercare per stare bene con se stessi, soprattutto quando perdiamo di vista cosa vuol dire essere davvero noi, proprio perché “Anche da soli si può trovare la pace”.

Ne abbiamo chiesto a chiré di dirci qualcosa di più!

chiré intervista

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A cosa fa riferimento il titolo “centolame”?

Il titolo centolame fa riferimento al dolore che si prova dentro, quando si prendono scelte difficili ma necessarie per noi stessi.

In questo brano si parla di quanto sia importante sapersi distaccare. C’è un consiglio che vorresti dare a chi in questo momento si trova in una situazione simile a quella di cui parli?

Il consiglio che darei è domandarsi “quanto mi fa stare bene o male la situazione o le persone da cui vogliamo distaccarci?”
“Mi fanno sentire nel posto giusto?”
Se la risposta è no, distaccarsi potrebbe essere la scelta giusta, per sentirsi bene e al posto giusto.

Come è stato scelto il concept visivo?

Abbiamo ragionato sul come far trasparire il sentirsi veramente bene con se stessi dopo tanto tempo, e cosa c’è di meglio di guardarsi allo specchio e vedersi per quello che si è? Con i fiori che rappresentano una rinascita, un nuovo inizio.

Quali sono tre dischi che sono stati fondamentali per la vostra formazione musicale e perchè?

3 dischi fondamentali per me e la mia formazione musicale sono:

-Rimmel di De Gregori
-Barcelona di Freddie Mercury e Montserrat Caballé (e altri dei Queen)
-Le cose non vanno mai come credi di Giorgia

Questi dischi mi hanno accompagnato in tutta la mia infanzia e mi accompagnano ancora oggi, e hanno formato e plasmato il mio modo di scrivere.
Ringrazio i miei genitori di avermeli fatti scoprire, e di avermi cresciuta con questa musica.

Ultima domanda: se foste un drink, quale sareste e perchè?

Se fossi un drink sarei sicuramente una lemon soda, analcolica, che piace a tutti, easy, ma sempre buona e rinfrescante con un po’ di ghiaccio e limone.

 

Leggi anche “Dalyrium Bay”, il nuovo album dell’omonima band

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