Nico – La Voce della Libertà tra Arte, Musica e Contraddizioni

Nico, Christa Päffgen, è stata un’artista iconica, la cui vita e carriera continuano a esercitare un fascino innegabile. Modella, cantante e attrice, Nico è diventata una delle figure più enigmatiche della scena culturale degli anni ’60 e ’70, un’epoca segnata da profondi cambiamenti sociali e artistici. Emblema di un’esistenza vissuta al limite, costellata di successi, contraddizioni e aneddoti spesso controversi.

Gli Inizi e l’Ascesa nella Moda

Christa Päffgen nasce a Colonia, in Germania, nel 1938. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si trasferisce con la madre a Berlino. La sua bellezza la porta presto sulle passerelle, già da piccola, dove incontra il successo ma anche il suo primo grande incubo. Un soldato americano la stupra a 13 anni, questo incide molto sul suo carattere, vive spesso tra la gente, fa vita mondana, ama sentirsi apprezzata ma non parla con nessuno, diventa una donna altera, algida ma bellissima.

È oramai una modella di successo negli anni ’50 e ’60, sempre in competizione specie con gli uomini è all’apparenza una bambolina bella e scema ma che incarna una bellezza inegualiabile, caratterizzata da intelligenza e ambizione.

Stanca di fare solo la modella, Nico si cimenta nel cinema con diversi ruoli minori. A Ibiza, conosce il fotografo Herbert Tobias che la ribattezza affettuosamente Nico, dal nome del regista Nikos Papatakis, ex amante dello stesso e poi amante di Nico; partecipa a “Strip Tease” di Pointrenaud e poi è il tuno de “La dolce vita” di Fellini. Nel film Nico recita se stessa, una modella annoiata, promessa sposa di un aristocratico.

in Italia, Nico incontra l’attore Alain Delon, con il quale ha una relazione e un figlio, che chiamerà Ari, un amore senza lieto fine, Delon non riconoscerà mai il figlio che verrà cresciuto dai nonni paterni. “Le dive non sono fatte per avere figli“, Nico ci prova ma vuole assolutamente mettere da parte le sue ambizioni.

Continua il suo viaggio artistico toccando così finalmente il suo sogno più grande, la musica.

L’incontro con Andy Warhol e The Velvet Underground

La svolta arriva negli anni ’60, quando Nico si trasferisce a New York e conosce Bob Dylan, lo seduce, lui le dedica la sua “Visions of Johanna” ma lei punta al manager dei Rolling Stones, Jones, così debutta come cantante con un singolo suonato e prodotto da Jimmy Page. Dopo poco lascia Jones, abortisce un figlio suo e torna in America dove incontra Jimi Hendrix.

“La più bella creatura sulla Terra” è quello che pensa Andy Warhol quando vede Nico succhiare fette di arancia imbevute di sangria

Nico incontra Andy

Il maestro della Pop Art la include nel suo entourage, le procura alcuni ruoli in film sperimentali, come “Chelsea girl“. Warhol, sempre più affascinato dalla sua bellezza e personalità distante, la coinvolge nel suo progetto musicale con i Velvet Underground. L’album The Velvet Underground & Nico (1967) è una pietra miliare della musica rock, un’opera che fonde arte e suono in maniera rivoluzionaria.

Nico, con la sua voce profonda e quasi ipnotica, lascia un’impronta indelebile su brani come “Femme Fatale” e “All Tomorrow’s Parties“. Tuttavia, la sua presenza nella band è stata spesso vista come una forzatura, non del tutto parte del gruppo, decide di lasciare la band per intraprendere la carriera da solista.

Dopo il flirt con Lou Reed e John Cale, Nico abbandona il gruppo e tenta la strada solista accompagnandosi con l’armonium regalatole da Cale, che sarà anche il produttore di tre suoi dischi.

“I Velvet Underground avevano alcuni problemi di identità, volevano sbarazzarsi di me perché ricevevo più attenzione di loro da parte della stampa”

La Vita Solista e l’Estetica del Buio

Dopo la breve ma intensa esperienza con i Velvet Underground, Nico esplora territori musicali sempre più oscuri e personali. Album come Chelsea Girl (1967) e The Marble Index (1968) mostrano una Nico diversa, lontana dal pop e dal glamour e vicina a  sonorità più cupe e sperimentali. La sua musica è tormentata come lei, una vita fatta di dipendenze, disillusioni e una grande necessità di evasione.

 

Ascolta – Chelsea Girl

L’Idea di Libertà: Una Donna Contro il Mondo

Nico era una donna che sfidava le convenzioni sociali. In un’epoca in cui le donne erano ancora in gran parte costrette a ruoli definiti, lei viveva secondo le sue regole, esplorando la sua sessualità, cambiando frequentemente partner, e abbracciando uno stile di vita che oggi potrebbe essere etichettato come “scandaloso”. La sua vita è stata un atto di ribellione costante, una ricerca di autenticità e libertà personale. Oggi, il suo comportamento potrebbe essere giudicato diversamente, forse in modo più severo, ma all’epoca, Nico era vista come un’icona della controcultura, una donna che sfidava le norme sociali.

Esprime tutta sé stessa nelle sue canzoni, si dice che indicasse la strada verso il peccato. Un altro artista le è particolarmente devoto, Leonard Cohen, che fa il diavolo a quattro per conquistarla ma lei gli preferisce il sedicenne Jackson Browne che lascerà però per l’unico vero grande amore della sua vita: Jim Morrison.

La storia con il re lucertola dura un mese. Nico è in estasi, sempre strafatta di LSD, è sicura di sé, fa sesso davanti agli altri, Morrison è la sua musa, incide canzoni inquietanti, capaci di mirare dritto al cuore e stravolgere gli ormoni di chi ascolta. Lei distesa sul pavimento partorisce versi macabri bevendo tequila e parla di sé, una donna sofisticata, seducente e distruttiva.

 “Facevamo l’amore tutto il giorno, lei mi ha preso che ero un moccioso ingenuo, mi ha insegnato come si lecca una figa e tutto su vini tedeschi e francesi mai sentiti nominare. Mi ha mollato dopo tre mesi, con lo scolo”. Iggy Pop

Dopo i 30 anni, qualcosa è cambiato, Nico si tinge i capelli di nero e va a a vivere a Parigi col regista Philippe Garrel in una casa vuota, vive tra droghe e illogici film poi torna a New York e rimane tre giorni chiusa in casa con Lou Reed, al Chelsea Hotel sempre su un tappeto di droga e alcol. La sua vita oramai al limite non la ferma dall’incidere nuovi brani e fare concerti.

La Morte e l’Eredità

Nico muore tragicamente il 18 luglio 1988 a Ibiza, a seguito di una caduta in bicicletta che le causa un’emorragia cerebrale. La sua morte, come gran parte della sua vita, è avvolta nel mistero e nella solitudine. Nonostante il successo artistico, Nico ha spesso vissuto ai margini della società, lottando con la dipendenza da droghe e un senso di alienazione che permeava la sua arte.

Tuttavia, il suo lascito è enorme. Nico è diventata un simbolo di libertà artistica e personale, un’icona per coloro che rifiutano di essere definiti dalle aspettative della società. La sua voce unica, il suo stile inconfondibile e la sua vita vissuta senza compromessi continuano a ispirare artisti e musicisti di tutto il mondo.

“Berlin” di Lou Reed, “Heroes” di Bowie, troviamo Nico in alcuni versi di Patti Smith, dei Joy Division, di Robert Smith, Billy Corgan, Brian Molko, in Björk, Philippe Garrel con “J’entends plus la guitare”…

Oggi, Nico è riconosciuta come una pioniera, una donna che ha sfidato le convenzioni e ha vissuto secondo le sue regole, un’anima libera che ha pagato un prezzo alto per la sua indipendenza, ma che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica e dell’arte.

 

Leggi anche -> Ozzy Osbourne, leggenda o realtà?

 

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