Torna finalmente il progetto di Bandit con un singolo. “Camerata”, questo il titolo del brano, è un nuovo e inaspettato capitolo che segue una lunga assenza dalla pubblicazione di un piccolo cult della scena indipendente.
Noi volevamo conoscerlo meglio, e siamo partiti come sempre dai suoi tre dischi preferiti, ed ecco com’è andata!
Bandit intervista
Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale, e per quale motivo?
Sicuramente “In the court of the Crimson king”, “Mio fratello è figlio unico” e “Vol 9” di De Andrè. I King Crimson mi hanno insegnato che lo schema può essere rotto, Gaetano che lo schema può essere rotto facendo anche ridere, e De Andrè mi ha praticamente anche insegnato a fare pipì.
Domanda che ti avranno già fatto, ma necessaria. Come mai sei “sparito” dal 2011 ad oggi? E cosa ti ha portato a tornare, oggi?
In verità non riuscivo a trovare le persone giuste con cui collaborare. Tutto qui. E nel mentre ho continuato a scrivere cose nuove. Ho anche provato a smettere di scrivere e a vivere la mia vita come un adulto normale. Per ora non ci sono riuscito, ma non dubito di disintossicarmi dalla scrittura prima o poi.
E se il tuo primo disco “Quando la luce grande della discoteca” era uno specchio di un’epoca che ci sembra lontanissima, come sarà il tuo prossimo disco? E come mai hai scelto proprio “Camerata” come primo singolo?
Il mio nuovo disco sarà lo specchio di Milano per una buona fetta di persone a cavallo tra i venti e i trenta, nel momento di passaggio dagli studi al lavoro forzato. Ho iniziato con Camerata perché è quello che c’è fuori dalla nostra bolla, che racconto nel resto del disco. Mentre noi facciamo i bohemien, fuori la destra vince.
Come nasce invece il tuo rapporto con Bradipo Dischi?
Mi hanno visto a un live sfigatissimo dove c’ero solo io e mia madre in pratica, e si sono innamorati di me. Poi li ho conosciuti e la cosa è diventata ricambia.
Ultima domanda: se fossi un drink, quale saresti e perchè?
Sarei un Amaro Partigiano probabilmente. Comunque un Amaro, non ti sbronzi con me, devi godermi a piccoli bicchierini se no faccio male allo stomaco.
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