A volte il nostro peggior nemico siamo noi stessi. Di questo parla “Mirrors & Mazes’’, il nuovo brano dei Creepy Smiley Face: una lotta contro il proprio “io” interiore, quello di cui abbiamo paura e che vuole prendere il sopravvento. Abbiamo rivolto loro qualche domanda.
Creepy Smiley Face intervista
Come è nato il concept di “Mirrors & Mazes”?
Il concept è nato da una storia vera, quella di un amico che si è “perso” nei meandri della propria mente, ostaggio continuo dei propri demoni. Quello che abbiamo fatto noi è stato rappresentare, in maniera ovviamente romanzata, quest’idea, accostandola poi ad un sound che ne rispecchiasse il “mood”.
Qual è stato il momento più difficile nella composizione del brano?
Probabilmente la parte più difficile è stata cercare di accostare la musica alle parole e viceversa, cercando di rispecchiare anche musicalmente i cambi di “umore” del protagonista del brano: la parte iniziale è più soft e malinconica, come se il protagonista stesse quasi chiedendo aiuto, mentre la prima strofa, ad esempio, è più aggressiva, come se volesse sfogare la propria rabbia.
Quale parte del processo creativo vi ha più sorpreso?
Forse proprio quella parte che ci ha messo più in difficoltà. Siamo stati molto soddisfatti di ascoltare come il testo girasse all’interno della musica e la musica nel testo, in modo particolare nei vari cambi di dinamica del brano.
Quali emozioni volevate trasmettere attraverso questa canzone?
Questo brano parla come detto in precedenza di una “lotta” contro il proprio io e di come il protagonista si sia perso all’interno della propria mente. Ciò che abbiamo voluto trasmettere è questo senso di costrizione, dell’essere intrappolato in una gabbia (mentale in questo caso) e questa paura, la paura di un cambiamento non voluto, quella che si prova quando ci si guarda allo specchio e non ci si riconosce.
Quali sono i vostri progetti per questo inizio di 2025?
Prima di tutto andremo avanti con la scrittura dei pezzi, l’obiettivo principale è scrivere un nuovo album per poi portarlo finalmente live su un palco. Non c’è nulla di più soddisfacente di vedere e soprattutto ascoltare il tuo lavoro che prende finalmente vita.
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