Un nome abbastanza articolato, ma anche una carriera da solista alla partenza. Foolish But Not Alone si lascia alle spalle la band dei Ferrets per intraprendere un cammino personale. Un viaggio che ha inizio con il nuovo singolo e video “Getting Sick”. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Foolish But Not Alone intervista
Da dove nasce il nome Foolish But Not Alone?
Per anni il mio nome sui social è sempre stato “Foolish”. Oramai vengo riconosciuto con questo nome, così ho deciso di renderlo come una sorta di “nome d’arte” aggiungendo “But Not Alone” perché in questo progetto, sebbene sia una carriera solista, non sono davvero da solo ma ho dietro una band che mi supporta nei live.
Inoltre è come un monito per ricordare che in qualsiasi contesto c’è sempre qualcuno su cui puoi contare.
E soprattutto perché, per quanto si possa essere strani o sentirsi fuori posto, non si è mai davvero soli.
Dopo dieci anni con i The Ferrets, è stato difficile prendere la decisione di cambiare strada?
A dire la verità no, non è stata una fine drastica o difficile. Sentivo da tanto tempo la necessità di fare qualcosa di diverso dallo stile Ferrets sebbene si parli sempre di Punk Rock, ma avevo bisogno di prendere le redini su un progetto dove il potere decisionale era solo ed esclusivamente mio, sopratutto se si parla di esibizioni dal vivo, cosa che in una band con elementi fissi diventa difficile da gestire a volte.
Nonostante tutto, è solo grazie ai Ferrets che ho capito negli anni cosa volevo davvero fare, mi hanno aiutato ad evolvere e siamo comunque rimasti in buoni rapporti, il fatto che ci siamo sciolti è una cosa che va al di là del mio progetto che avrebbe comunque preso piede anche se fossimo stati ancora attivi come band.
Cosa rappresenta per te il brano “Getting Sick”?
É il primo brano che ho scritto dopo un periodo davvero difficile, è stata una cosa di getto e avevo bisogno di buttare giù quelle sensazioni che mi stavano logorando. Ci sono un po’ affezionato perché rappresenta una situazione dove soprattutto musicalmente, ho dimostrato a me stesso che ero solo pigro e che potevo fare tutti i riff di chitarra che volevo e che ne ero capace, ma appunto per pigrizia o per sconforto, non l’avevo mai preso in considerazione.
Come è nata l’idea del video?
Dalla confusione più totale che ho sempre in testa ahaha
Avevo bisogno di rappresentare al meglio quella situazione di caos, sbattimento e scazzo che mi turbava in quel periodo e grazie a Matilda Balconi ci sono riuscito alla grande. Ha reso il tutto molto caotico e il video effettivamente dopo un po’ che lo si guarda inizia a darti quella sensazione di mal di mare.
Quali sono i prossimi passi per il tuo progetto?
Sicuramente far uscire altri singoli e iniziare con un po di date in giro!
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