Echoes in the dark #5: i Suffering for Kisses, tra elettronica e gotico

Suffering for kisses cover album

“Echoes in the dark” è la nuova rubrica per Brainstorming Magazine, completamente a tema darkwave, incentrata su dieci dischi e band che esprimono l’essenza di questo genere musicale. Ogni settimana analizzeremo atmosfere e significati nascosti dietro le varie sonorità. Continua il nostro viaggio con una band meno conosciuta nel panorama darkwave, ma che ha saputo fondere malinconia ed intensità sonora in maniera unica: i Suffering for Kisses.  Abbiamo avuto anche il piacere di fare una piccola chiacchierata con loro!

Biografia e stile

I Suffering For Kisses nascono come progetto darkwave solista di Tony D’Oporto, conosciuto anche come “The Gnome”. Assieme a lui anche Rickie Hart e Mike Wimer, che lo accompagnano come membri della live band. L’idea dietro questo progetto affonda le sue radici nella passione di Tony per la scena new wave, goth e industrial degli anni ’80 e dei primi anni ’90.

Tony D’Oporto è considerato un artista poliedrico: è infatti noto anche per altri progetti musicali come Gnomes of Kush, Gnome & Spybey (in collaborazione con Mark Spybey dei Dead Voices On Air) e Crisis Actor (insieme a David Thrussell della band Snog). La sua carriera lo ha visto esplorare una vasta gamma di generi musicali, come lui stesso ci ha confermato.

Discografia

La discografia dei Suffering for Kisses include vari album ed EP: Forever waiting (2018), Love, loss & regret, datato 2019,  Some hurt more than others del 2020, ed il più recente Love and Demise (2021).

In tutti gli album dei Suffering For Kisses emerge un’interessante evoluzione sonora, dove le strumentali esplorano territori più elettronici rispetto alla tradizione goth. Pur rientrando all’interno dell’estetica darkwave per le atmosfere cupe e le vocalità nostalgiche e intense, i synth utilizzati ricordano quelli di progetti come i Faith Assembly (di cui abbiamo parlato la scorsa settimana, link in fondo alla pagina), caratterizzati da pulsazioni elettroniche morbide e ricorrenti, che sono in contrasto con le sonorità più cupe e pesanti di band come i Lycia. Questa combinazione dona al progetto Suffering For Kisses una cifra stilistica peculiare, capace di evocare atmosfere introspettive e molto malinconiche.

Un esempio di questa evoluzione sonora possiamo trovarlo nell’ultimo lavoro del 2021 Love and Demise, che, pur rimanendo saldamente ancorato alle radici goth e post-punk, offre una proposta musicale che richiama le influenze dei Cure di Seventeen Seconds. Questo album si distingue per la sua estetica minimalista e l’uso di strumentazioni fredde e minimali, come pianoforti gelidi, bassi sottili e sintetizzatori dallo spettro elettronico, che costruiscono un tappeto sonoro avvolgente, ma anche delicato e ipnotico.

Emerge poi una sottile differenza tra i vari lavori della band. L’EP Love, Loss & Regret, ad esempio, si avvicina maggiormente alla darkwave tradizionale, dove è la batteria a dettare il ritmo e costruire l’atmosfera delle canzoni. Questo approccio rende il suono più incisivo e diretto, richiamando alcune produzioni degli anni ‘80 caratterizzate da un uso minimale ma efficace della percussione.

I brani: “Summer list” e “Maybe”

In Some hurt more than others la band sembra abbracciare uno stile più sperimentale e futuristico riprendendo il primo lavoro Forever waiting, con un uso più preponderante dei sintetizzatori. È interessante notare come non tutti i brani seguano la struttura tipica della darkwave vocale: alcuni pezzi, infatti, esplorano un paesaggio sonoro elettronico puro, ad esempio in Summer List, traccia che si distingue per il suo carattere moderno e strumentale.

Tra i brani più suggestivi, in Some hurt more than others spicca Maybe, che ci ha attratto soprattutto per la sua atmosfera che trasuda malinconia e intensità.

A dark romantic with a lover’s dream
I see the love, but also the disease.
I’ll dance with you when you can dance with me.
Looking for peace in a chaotic dream.

L’uso dei synth e delle melodie oscure crea un contrasto affascinante tra dolore e dolcezza, rendendo Maybe un pezzo emblematico dell’intera produzione della band.

Le scelte stilistiche della band dimostrano come i Suffering For Kisses sappiano spingersi oltre i confini della darkwave tradizionale, flirtando con generi come l’ambient elettronico e la synthwave (a volte abbastanza vicina ai Duran Duran più oscuri). La loro capacità di coniugare elementi diversi, dall’elettronica più morbida e raffinata alla percussione incisiva e oscura, li rende un progetto interessante e in continua evoluzione.

 

 

Tony D’Oporto -Suffering for Kisses – Intervista

 

Innanzitutto, volevamo ringraziarti per aver accettato di rispondere alle nostre domande

Vi trovate a Seattle, una città che è ben conosciuta per essere stata focolaio della scena grunge a partire dagli anni ’90. In che modo la città ed il suo ambiente hanno influenzato il vostro approccio alla musica, considerando che il vostro stile è ben lontano dalle sonorità più grezze e sporche tipiche del grunge ?

Personalmente sono cresciuto e ho vissuto per metà della mia vita a Los Angeles. Vivo a Seattle a intermittenza dal 1998, poi mi sono trasferito definitivamente, ormai sono sei anni. In realtà non sono mai stato influenzato dal grunge, e se devo essere sincero non ho mai ascoltato appieno nessuna di quelle band, a parte ciò che occasionalmente veniva passato alla radio. Conosco solamente i lavori più “popolari” del genere.La motivazione è che sono proiettato su tutt’altro stile, come hai giustamente anticipato.

Negli anni ’80 e nei primi anni ’90 ero completamente immerso nella scena new wave, goth e industrial di Los Angeles. Questo tipo di ascolti mi ha portato ad entrare a far parte direttamente nella scena underground della musica elettronica dance “rave” sia di Los Angeles che di San Francisco.

Porto avanti contemporaneamente anche un altro progetto, chiamato Gnomes of Kush, che è più orientato verso Downtempo e Ambient. In passato ho pubblicato anche qualcosa molto più vicino alla Trance e House music. Il mio focus è sempre stato sulla musica elettronica.

Abbiamo notato che le copertine dei vostri album spesso sono incentrate su immagini di statue di angeli. Qual è il significato dietro queste raffigurazioni e come si collegano ai temi della tua musica?

Mi è sempre piaciuto l’aspetto delle vecchie statue nei cimiteri. Lo trovo da sempre qualcosa di molto gotico, quindi l’ho incorporato nell’atmosfera generale. Penso che richiami bene la mia musica.

Parlando di te come artista, chi sono le tue principali influenze musicali e come hanno plasmato il tuo sound?

Domanda complicata. È davvero difficile per me individuare delle influenze musicali precise, dato che ci sono così tanti artisti che ho apprezzato nel corso degli anni.

Ad esempio, quando ero un ragazzo – parliamo degli anni ’80 -ascoltavo band considerate alternative e punk come SubHumans, Misfits, New Model Army e Midnight Oil. In seguito mi sono spostato leggermente di più sulla darkwave: all’inizio degli anni ’90 ascoltavo band come i CureDepeche Mode, Pet Shop Boys, Sisters of Mercy e The Virgin Prunes.
All’incirca a metà degli anni ’90 sono passato all’ascolto della musica elettronica, con artisti come Eat Static, The Orb, LTJ Bukem e The Chemical Brothers.

Forse, ad essere sinceri, l’unica band costante nei miei ascolti è sempre stata quella dei Cure.
Andando avanti fino agli anni più recenti ho recepito un po’ di tutto, anche tra diversi generi. Considera infatti che nell’ultimo periodo sto ascoltando veramente molto Taylor Swift! Amo davvero la sua musica e il suo Eras Tour penso che sia stato a dir poco straordinario.

Wow! Un bell’elenco di artisti! Invece, per quanto riguarda alcuni tuoi brani, sentiamo che la canzone ‘Maybe’ ha un qualcosa di molto emotivo. Ne abbiamo parlato nell’articolo e ti chiediamo se vorresti condividere con noi cosa ti ha ispirato per il testo e l’atmosfera generale della canzone..

Ti rispondo con poche parole: relazioni passate e drammi vissuti nella mia vita. Non dirò altro su questa canzone 🙂

Grazie per aver collaborato con noi! Alla prossima!

Suffering for Kisses- Interview / English version

You live in Seattle, a city known for its grunge scene. How has the city and its environment influenced your approach to music, especially considering your style is quite different from grunge?

I have lived in Seattle on and off since 1998 and continuously for the past 6 years. I was not influenced by grunge in the slightest bit. I honestly have never really even listened to those bands besides what would occasionally be heard on the radio in passing. During the late 80’s and early 90’s I was fully entrenched in the new wave, goth and industrial scene of Los Angeles and that led straight into the mid 90’s underground electronic dance music “rave” scene of both Los Angeles and San Francisco. I have another project called Gnomes of Kush that is more focused on Downtempo and Ambient and in the past released Trance and House music. My focus has always been electronic music.

Your first album features a lot of synth, and the covers of your albums feature images of angel statues. What’s the significance behind these visuals, and how do they relate to the themes in your music?

I always liked the really gothic look of old statues at cemeteries and so I incorporated it into the overall vibe.
Who are your main musical influences, and how have they shaped your sound?
It is really difficult to pin down any certain musical influences. There are so many artists I have enjoyed over the years. When I was a young kid in the 80’s it was alternative and punk bands like SubHumans, Misfits, New Model Army and Midnight Oil. Later in the early 90’s it was The Cure, Depeche Mode, Pet Shop Boys, Sisters of Mercy and The Virgin Prunes. In the mid 90’s it went more electronic with artists like Eat Static, The Orb, LTJ Bukem and The Chemical Brothers. The only consistent has always been The Cure. Fast-Forward to the past couple years and I have been listening to a lot of Taylor Swift! I really love her music and her Eras Tour concert was amazing.

Your song ‘Maybe’ has a very emotional feel. Could you share what inspired the lyrics and the overall vibe of the song?

Past relationships and drama in my life. That’s all I will say on that. :}
Thank you for your collaboration! We look forward to following your future projects.

Suffering for Kisses Yotube channel: link

Suffering for Kisses Bandcamp profile: link

Leggi anche –>  Echoes in the dark #4: l’eleganza romantica ed oscura dei Faith Assembly

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