Il 16 aprile 1964 segna una data fondamentale nella storia del rock: il debutto discografico dei Rolling Stones. Con l’album omonimo, noto negli Stati Uniti come “England’s Newest Hit Makers”. Questo lavoro non solo ha lanciato la carriera di una delle band più iconiche di tutti i tempi, ma ha anche consolidato il loro amore per il rhythm and blues americano, ponendo le basi per il loro stile distintivo.
Rolling Stones e il loro album di debutto
Al momento della sua uscita nel Regno Unito, l’album raggiunse rapidamente la vetta delle classifiche, mantenendo la posizione numero uno per 12 settimane consecutive. Negli Stati Uniti, la versione intitolata “England’s Newest Hit Makers” fu pubblicata il 30 maggio 1964, con una tracklist leggermente modificata che includeva “Not Fade Away” al posto di “I Need You Baby”. Questo adattamento mirava a catturare l’attenzione del pubblico americano, riuscendo a raggiungere l’undicesima posizione nella classifica Billboard 200 e ottenendo la certificazione Gold dalla RIAA.
Ma come era questo disco?
Il debutto dei Rolling Stones è un omaggio appassionato alle radici del blues e del R&B. La scelta di concentrarsi principalmente su cover potrebbe sembrare prudente, ma la band infonde in ogni traccia una personalità unica e una grinta inconfondibile. La voce di Mick Jagger, combinata con le chitarre taglienti di Keith Richards e Brian Jones, crea un sound grezzo ma affascinante. Brani come “Route 66” e “Carol” trasmettono un’energia contagiosa, mentre “Tell Me” offre un assaggio delle future capacità compositive del duo Jagger-Richards.
In sintesi, questo album non solo ha introdotto i Rolling Stones al mondo, ma ha anche gettato le fondamenta per una carriera leggendaria, evidenziando fin dall’inizio la loro capacità di reinterpretare e innovare all’interno del panorama musicale.
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