Stevie Nicks – Tra Magia, Musica e Successo

Alcuni nascono con un destino già segnato. È il caso di Stephanie Lynn Nicks, nata il 26 marzo 1948 a Phoenix, una bambina destinata a dominare i palchi e a far brillare il suo talento artistico fin da giovanissima. Il nonno, A.J. Nicks, musicista di professione, riconosce immediatamente la passione per la musica nella nipotina e la coinvolge nelle sue serate, portandola addirittura con sé nelle sue tournee quando Stevie aveva appena cinque anni. Un’influenza che, non venne condivisa dai genitori, ma che gettò comunque le basi per il suo straordinario percorso musicale.

Tutta la famiglia si rende presto conto del suo talento naturale, e la madre inizia a immaginare per la figlia una lunga carriera da attrice. Tuttavia, quell’idea svanisce subito dopo una recita in cui la bambina non riesce nemmeno a pronunciare una parola.

La sua vera passione era la musica, ed era chiaro che quello sarebbe stato il suo destino. Un destino che, fin da piccola, la vede scambiare i regali di compleanno con lezioni di chitarra. La sua infanzia, segnata da continui traslochi per il lavoro del padre, contribuisce a darle un carattere errante e libero, quasi “gitano”, un tratto che la contraddistingue ancora oggi.

Stevie Nicks, la strega del Rock, scialli e chiffon, cappello a cilindro, lunghi capelli biondi e deturpanti eccessi di una vita da rockstar, una voce inconfondibile di tanti classici dei Fleetwood Mac. Tutto comincia quando ad un raduno studentesco, incontra Lindsey Buckingham e negli anni del college si unisce alla sua band, i Fritz con cui ha aperto concerti di artisti come Janis Joplin e Jimi Hendrix.

Il primo album

Nel 1973, la Polydor, viene in possesso di alcuni provini e pubblica un album a loro nome; l’album è un flop di vendite e il contratto non viene rinnovato. Il 31 dicembre del 1974 succede qualcosa, Buckingham, viene invitato da Mick Fleetwood a unirsi ai Fleetwood Mac, Buckingum accetta ma ad una sola condizione, quella di far entrare nella band la sua amata Stevie. Quando Lindsey e Stevie entrarono a far parte dei Fleetwood Mac nel 1975 erano una coppia storica, pensare che Stevie scriveva per Buckingum da molto tempo, diventarono la seconda coppia della band con John e Christine McVie.

I Fleetwood Mac la band capitanata da due donne

Nasce così la prima rock band capitanata da due donne: Stevie Nicks e Christine McVie, già presente nella band. Un’amicizia fuori dal comune e un legame professionale in cui entrambe mirano a introdurre un rock che rispecchia la visione delle donne, stringono un patto e si ripromettono di fare squadra nei confronti dell’universo maschilista e misogino che popolava il mondo del rock degli anni Settanta.

“Penso che i Fleetwood Mac non andrebbero avanti senza me e Chris. Se fossimo malate, o qualcosa del genere. Mentre la maggior parte delle band con una ragazza in formazione può andare avanti e continuare a suonare. Loro avrebbero dei problemi senza di noi.”

Stevie Promuove apertamente la sua femminilità attraverso i suoi vestiti, in uno spazio dominato dagli uomini. La sua musa è Janis Joplin, le piaceva così tanto che da ragazza raggiunge apposta Velvet Underground, il negozio di San Francisco dove Joplin e Grace Slick dei Jefferson Airplane’s compravano i loro vestiti, per rubarle il look.

Il nuovo album

1975 è la volta dell’omonimo album contenente uno dei pezzi più significativi della storia dei Fleetwood Mac, un pezzo che racchiude la forte personalità mistica di Stevie che con Rihannon conquista il pubblico. Durante l’esibizione nel Midnight Special del 1976 appare vestita di nero come una delle figure mitologiche celtiche che incanta con una voce nasale e a tratti ruvida e vibrante. L’album vola al primo posto nella Billboard 200. Solo due anni dopo la band lavora su “Rumours” uno degli album più noti nella storia del rock, ma le cose erano oramai cambiate, le due coppie non esistevano più. John e Christine avevano divorziato, Stevie e Lindsey si erano lasciati.

RUMOURS

1977 – Rumours nasce in un periodo emotivamente tumultuoso, la musica li aveva uniti, ma non era del tutto sicura sul fatto che le rotture tra loro avessero eliminato tutte le strane percezioni. Nonostante Lindsey Buckingham dicesse che la fine della storia con Stevie avesse contribuito a portare stabilità alla band, in studio non sembrava poi così semplice la convivenza, i due si urlavano addosso finché non arrivava il momento di cantare la loro parte.

“Ricordo che quando stavamo registrando i cori, Stevie e Lindsey litigavano. Insulti violenti, ‘fottuto bastardo’ questo, ‘fottuto bastardo’ quello. E via dicendo. Poi il nastro iniziava a girare e loro cantavano: ‘Yooooooou make loving fun’, semplicemente meravigliosi, due angioletti. Il nastro si fermava e ripartivano gli insulti. Non perdevano un colpo”. Ken Caillat

Rumours cattura perfettamente l’essenza di ciascun membro dei Fleetwood Mac: c’è l’anima rock di Buckingham, la raffinatezza di Christine McVie, l’incredibile senso ritmico di Mick Fleetwood e John McVie, e la personalità unica di Stevie Nicks, che regala al mondo un capolavoro come “Dreams“. Questa ballata romantica è caratterizzata da un basso distintivo e una melodia indimenticabile che rimane impressa nell’anima.

Come nasce Dreams

“Eravamo al Record Plant di San Francisco e avevamo quasi finito le dodici demo. Tutti stavano lavorando a qualcosa nello studio principale e io ebbi questa idea. Giravo per lo studio, cercando un posto dove potermi rannicchiare con la mia Fender Rhodes, i miei testi e un piccolo registratore a cassette. Un ragazzo che non conoscevo mi disse: ‘Stai cercando un posto dove poter suonare?’ Risposi, ‘Sì. Ho una canzone in testa e la voglio registrare.’ E lui, ‘Ok, non dirlo a nessuno, ma ho un posto dove puoi andare’ E io ho pensato, ‘Oh mio Dio, una stanza magica! Oh mio Dio, non lo dirò a nessuno. [ ]

“Era un grande studio infossato di forma circolare, come un faro, come un cerchio, con delle tastiere tutt’intorno, un mucchio di tastiere in questa specie di tunnel. E poi di lato c’era un grande letto a mezzaluna con del velluto nero e rosso. Un poco sgargiante, ma in realtà bellissimo. E io dissi, ‘Cos’è questo?’ E lui rispose, ‘Questo è lo studio di Sly Stone'”.

Si sistemò sul letto: “Iniziai a suonare “Dreams che in 20 minuti, era scritta e registrata. ‘Grazie, Sly Stone e gli spiriti di Sly Stone e di tutta la tua band’. Così tornai indietro lungo il corridoio ed entrai nello studio dei Fleetwood Mac dicendo: ‘Ascoltate tutti. Penso di avere qualcosa che volete sentire’. Gli feci ascoltare una breve registrazione di “Dreams” e la registrammo quella notte.”

Chi è l’incantevole Sara di Tusk?

1979 è la volta di Tusk con l’incantevole Sara, il brano più richiesto nei suoi live. Si raccontava impersonasse una cara amica di Stevie ma in seguito chiarì “Si trattava davvero di quello che stava succedendo a tutti noi in quel momento. Alcune canzoni riguardano molte cose… stai scrivendo una storia su quel tema, che è un piccolo nocciolo di vita. ‘Quando costruisci la tua casa’ era come dire ‘quando si sta insieme, allora fammelo sapere’, perché finché non si sta insieme, non posso davvero starti accanto“.

La Regina del Rock balla anche da sola

Durante la lavorazione di Tusk, Stevie lavora su delle demo che preannunciano l’album Bella Donna, il suo primo lavoro da solista che raggiunge in fretta un successo incredibile tanto che ottiene dalla rivista Rolling Stone, lo pseudonimo “Regina del Rock and Roll“. Disco dal sound americano con produttori, Jimmy Iovine e Tom Petty che presta la sua voce in  Stop Dragging My Heart Around. Nel disco anche Don Henley degli Eagles con Leather and lace.

The wild heart

Il suo secondo album da solista The wild heart è di nuovo un successo. Stevie si divide tra il lavoro da solista e la band, è uno dei momenti più alti del suo successo ma d’altra parte l’aspetta quello che sarà in parte il fondo della sua carriera ossia la tossicodipendenza..

“Negli anni ’70 cercavo di non essere arrogante sul palcoscenico, ma all’inizio della carriera è facile cadere in quel gioco se diventi una ricca rockstar che sino a due anni prima faceva la cameriera negli alberghi… Personalmente mi piace cantare brani che descrivono gli aspetti più oscuri della mia vita. Per sette anni sono stata dipendente dalla droga, ma era meno dannosa delle pillole di “klonopin” che mi prescriveva uno stupido psichiatra. “

I problemi di tossicodipendenza

Dopo circa 1 milione di dollari in cocaina e un buco nel naso, la band la spinge Stevie al ricovero al Betty Ford Center. Stevie riuscì a smettere ma da lì cominca un’altra dipendenza da ansiolitico che la porta ad un lungo periodo di depressione e aumento di peso. Secondo l’artista, il suo sovrappeso era causato dalla sindrome di Epstein-Barr, una malattia scaturita da un intervento di chirurgia estetica fallito, che avrebbe dovuto aumentare il suo seno.

“Sono molto lontana dalla Stevie Nicks del passato. È come fossi un’altra persona. La mia vanità di donna non poteva affrontarlo. Dopo essere stato un simbolo del sesso rock’n’roll per tutto quel tempo, essere diventata all’improvviso una ‘piccola ragazza grassa’ era inaccettabile per me. Potevo vedere la delusione nei volti delle persone quando mi vedevano entrare“.

In your dreams

Nel 1987 lascia la band come Lindsey Buckingham. La sua carriera personale continua a gratificarla, pubblica una raccolta dei suoi successi The very best of Stevie Nicks, con la rinomata cover live di Rock’n’roll dei Led Zeppelin. Nel 2011 In your dreams non riscontra grande apprezzamento da parte del pubblico ma Stevie continua ad esibirsi , appare anche in televisione, nel 2014 in American Horror Story. La sua musica arriva alle nuove generazioni così come la sua inarrestabilità.

“Con Dave Stewart ho finalmente trovato “il partner” con il quale scrivere le mie canzoni. Per lui è la dimensione ideale per rinverdire i fasti del passato, ma non ho mai pensato che questo potesse accadere veramente”…

Per due volte nella Rock and Roll Hall of Fame

Una strega incantatrice, una poetessa che mette in musica le difficoltà della vita, Stevie Nicks è molto più di una musicista di successo: è una vera e propria icona della musica rock e della cultura popolare. Poche donne possono vantare il privilegio di essere state inserite nella Rock and Roll Hall of Fame sia come parte dei Fleetwood Mac che come artista solista. La sua carriera ha avuto un impatto profondo su innumerevoli artisti e continua a lasciare un segno duraturo, ispirando le nuove generazioni attraverso le sue canzoni e il suo straordinario percorso musicale.

Leggi anche -> Phil Lynott – l’anima solitaria tra rock e poesia

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