Marta Pitì racconta il cambiamento in “Ci resterà qualcosa”

E’ tornata Marta Pitì con il suo nuovo singolo “Ci resterà qualcosa”. Il brano racconta il cambiamento che avviene nel momento in cui una storia finisce. Non per forza in senso negativo, ma solo per quello che è: un cambiamento.

Marta Pitì – Ci resterà qualcosa

“Ci resterà qualcosa” ha sonorità che spaziano dall’urban al R’n’B abbracciando un cantato caldo e avvolgente. Infatti, a mio parere, il punto di forza del brano è proprio la voce di Marta. Non si tratta di un pezzo che spicca per originalità, ma sicuramente è ben fatto e la sua voce dona al tutto un tocco in più, un qualcosa che può effettivamente differenziarsi dal resto.

Il testo è delicato ma coinvolgente. Si parla di amore, di fine e di cambiamenti. Lo si affronta con uno spirito del tipo “teniamoci stretti i ricordi belli, ma andiamo avanti”. Trovo che in fondo ci sia anche un messaggio positivo e in questo momento storico un po’ di positività non guasta. Marta ha anche una buona penna, riesce a raccontare ed esprimere al meglio i sentimenti.

BIO
 
Marta Pitì, nata a Patti (ME) il 07/08/2007, frequenta il quarto anno dell’istituto tecnico Borghese Faranda. Studia canto da quando aveva 9 anni, alla scuola di musica del maestro Salvatore Saulle. Ha partecipato a diverse manifestazioni canore organizzate nella provincia di Messina. Ha cantato per la serata di beneficenza tenutasi all’auditorium di Gioiosa Marea per l’associazione Gli amici di Remì. A giugno 2024 è arrivata tra i finalisti al concorso IO INCANTO a Petrosino (TP). È arrivata terza per la categoria Cover con Stone Cold di Demi Lovato al concorso Diventerò una stella Premio Lorena Mangano a ottobre 2024.

Ci resterà qualcosa è il suo secondo inedito, lavorato in collaborazione con la scuola di musica Musicantiere Toscana a Carrara. Il brano è stato prodotto da Alessandro Di Dio Masa, che ne ha curato anche gli arrangiamenti e segue il management. Per sei anni Di Dio Masa è stato l’insegnante di chitarra di Francesco Gabbani, con il quale ha collaborato negli anni 2011-2014 alle produzioni effettuate presso Musicantiere Toscana. È stato, come dice spesso Gabbani, il suo maestro che ha contribuito alla sua crescita artistica nonché “faro nel cammino di sensibilità”.
 

 
 
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