Esce su tutte le piattaforme digitali venerdì 7 febbraio 2025 (distr. Believe) il singolo di debutto di Lurevintage. Il brano “IMORSICHECANTI” è stato prodotto con la collaborazione di Davide Tagliapietra e si distingue per una profonda atmosfera indie/rock. La composizione evoca un forte senso di introspezione, con testi che esplorano temi psicologici e riflessivi. La voce, calda e malinconica, è accompagnata da strumentazioni minimali ma efficaci, con chitarre che costruiscono un paesaggio sonoro evocativo.
Lurevintage intervista
Tra gli artisti c’è chi preferisce firmarsi con il proprio nome di nascita e chi invece predilige un nome d’arte. Tu perché hai scelto questa seconda opzione? E perché proprio Lurevintage?
Grazie, Soundcheck, questa è una domanda a cui tengo molto. Nel corso degli anni, praticamente dal 1999, ho sperimentato tantissimo, spaziando tra generi molto diversi e cambiando progetto musicale di volta in volta. Ogni nome d’arte è stato quasi come il titolo di un capitolo, più che un’identità fissa. Per chi mi segue da tempo, resto sempre Valentina Falcone, anche se so che non è facile starmi dietro… lo ammetto, è poco strategico, ma la mia musica è sempre stata una continua esplorazione, passando dall’electro dark noise al cantautorato chitarra e voce.
Con Lurevintage, però, ho sentito il bisogno di mettere un punto – magari definitivo. Il nome nasce dalla mia attrazione per il vintage, più legata a un mood nostalgico che all’aspetto estetico o storico. Questa sensibilità si riflette anche nel mio sound, che oggi è caldo, analogico, costruito con strumenti reali e non virtuali. Inoltre, dopo tante ricerche, ho scoperto che Lurevintage era un nome unico, mai usato prima, e mi piaceva l’idea di avere un’identità musicale che fosse solo mia.
Il tuo primo singolo “IMORSICHECANTI” è nato con la collaborazione con Davide Tagliapietra. In che modo il tuo progetto ne è stato arricchito?
Ho scoperto Davide Tagliapietra mentre approfondivo informazioni su una delle mie più grandi muse ispiratrici, Gianna Nannini. All’inizio avevo un certo timore nel proporgli un mio brano: lavorare con un produttore del suo calibro mi sembrava quasi irraggiungibile. Ma quelle erano solo mie inutili paure! Il pezzo gli è piaciuto subito e, fin dal primo incontro, si è creata un’intesa naturale, quasi familiare.
Collaborare con lui ha portato “IMORSICHECANTI” a un livello di qualità che non avevo mai raggiunto prima. È il mio primo vero singolo, quello in cui tutto è professionale al 100%, senza compromessi. In tanti mi avevano chiesto maggiore qualità… e io li ho accontentati!
Quali sono altri progetti italiani che, come genere e stile, senti affini al tuo?
Non ho reference particolarmente complesse, perché la mia musica nasce da un equilibrio tra istinto e ragionamento. Mi piace la musica che arriva diretta, senza troppi filtri, ma che al tempo stesso ha un’anima e un pensiero dietro. Per “IMORSICHECANTI” cercavo un suono forte e deciso, proprio come il messaggio che grido nel testo. Se dovessi trovare affinità con altri progetti italiani, direi che mi sento vicina a chi riesce a coniugare energia, autenticità e una produzione curata senza perdere l’impatto emotivo.
Che cosa speri di lasciare a chi ascolterà la tua musica?
Spero di lasciare qualcosa di vero. Un’emozione, un’immagine, un frammento di vita in cui potersi riconoscere. Non mi interessa solo intrattenere, voglio che la mia musica colpisca, scuota, magari lasci un segno. Voglio che chi ascolta senta la mia urgenza espressiva, il bisogno di dire le cose senza mezzi termini. Se anche solo una persona si sentirà capita o ispirata grazie a una mia canzone, allora avrò fatto qualcosa di importante.
Ci dai qualche anticipazione sui tuoi prossimi progetti?
Dopo aver lavorato così tanto su “IMORSICHECANTI”, il mio obiettivo principale è promuoverlo al massimo e farlo arrivare a più persone possibile. Questo singolo segna un punto di svolta per me, sia a livello artistico che di produzione. Ho capito che l’home studio e il fai-da-te sono stati passaggi importanti, ma ora è il momento di fare le cose seriamente.
Mi piacerebbe tornare in studio con qualcuno che creda davvero nel mio progetto e possa aiutarmi a portarlo al livello successivo. Voglio continuare a evolvermi, sperimentare e migliorare, sempre con la stessa urgenza espressiva che mi ha portata fin qui.
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