Si dice che sia importante credere in qualcosa per trovare la propria strada. E con un titolo quanto mai emblematico, “Credere” il 14 febbraio, Filippo Granatiero, giovane cantautore pugliese pubblica torna pubblicando un singolo. Un brano che segna l’inizio di un nuovo capitolo artistico. Ci abbiamo scambiato quattro chiacchiere!
Filippo Granatiero
Il tuo singolo “Credere” segna un nuovo capitolo della tua carriera. Cosa rappresenta per te questo cambiamento?
Questo cambiamento per me rappresenta l’aver affrontato un periodo “particolare” e darne un giusto valore e giudizio senza peli sulla lingua. Sento questo cambiamento come un qualcosa in più, come qualcosa di apparentemente positivo.
Nel ritornello esprimi il desiderio di uscire da una condizione di isolamento. Qual è stato il momento in cui hai capito di voler cambiare?
Si, il ritornello è qualcosa che fa riferimento al voler fuggire da una situazione d’attesa determinata in questo caso da una assenza di identità, cosa che poi premia un’artista, e il voler trovarne una per potersi affermare in un campo tipo quello amoroso, professionale ecc.
Ma con il tempo ho capito che il lavoro d’artista è comunque un lavoro.
Il sound di “Credere” è più diretto e meno elettronico rispetto ai tuoi lavori precedenti. Come hai lavorato alla produzione del brano?
Si, il sound è più diretto e meno elettronico. Per questo tipo di progetto ho scelto un suono più vero che si avvicinasse all’idea concreta di realizzazione del mio essere in questo periodo con la pubblicazione di credere.
Chi sono gli artisti che hanno influenzato maggiormente la tua crescita musicale?
Ultimo, Rkomi, i primi che mi sono venuti in mente
Se dovessi descrivere “Credere” con una sola parola, quale sarebbe e perché?
Coraggio. Coraggio di credere in qualcosa e realizzarla. Il coraggio di essere se stessi, il coraggio di dire effettivamente cosa si pensa e cosa si vuole comunicare a prescindere da chi ci sta intorno e tutto.
Quale consiglio daresti a chi sta attraversando un periodo simile a quello che racconti nella tua canzone?
Semplicemente quello di essere se stessi, cercando di capire cosa sta accadendo e avere la lucidità e maturità di riflettere sulle cose. Magari anche chiedendo aiuto a qualcuno.
Ultima domanda: se la tua musica fosse una bevanda o un cocktail, quale sarebbe e perché?
Mi piacciono i cocktail colorati ma anche quelli con un colore denso ma ti direi il Baileys, oggi.
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